Ics house trend del settore immobiliare

Smart working e Real Estate: come sono cambiati i trend del settore immobiliare dopo la pandemia

Nonostante l’emergenza sanitaria causata dal Covid19 di questi ultimi due anni, sembra ormai (quasi) acqua passata, i trend del settore immobiliare sono influenzati dalle abitudini lavorative sviluppate durante la pandemia.

La maggior parte delle aziende e gli enti pubblici continuano a incentivare e promuovere il lavoro agile. Infatti, come riportato da Il Sole 24 Ore:

“Lo smart working verrà utilizzato da più della metà delle aziende (54%), in maniera sostanzialmente permanente”

Sebbene questa pratica sia prettamente circoscritta alla sfera personale dei lavoratori e alle aziende stesse, è comunque possibile vedere le tracce dei suoi effetti in tantissimi settori.

Dai trasporti al traffico, dall’ambiente al settore turistico, fino al settore del real estate. 

Concentrandoci in particolare sull’ultimo aspetto, scopriamo insieme com’è cambiato il settore del Real Estate dopo la pandemia e come lo Smart working ha influito sul settore immobiliare.

Lo smart working infatti ridisegna il modo in cui le persone vivono li spazi di lavoro, trasformando ogni luogo in un possibile ufficio.

Non è un caso che l’occupazione degli uffici sia diminuita del 22% mentre è rimasto stabile il valore degli affitti.

Ma quali sono le principali tendenze future nel settore del Real Estate? Vediamolo insieme in questo articolo.

Quali sono i trend del settore immobiliare sulla prima casa? cosa aspettarsi nel 2023

Per quanto riguarda le scelte sulla prima casa si nota un enorme movimento delle persone verso hinterland o addirittura province diverse dal luogo di lavoro.

La possibilità di recarsi in ufficio con meno frequenza, porta le persone a scegliere di vivere in luoghi dove vi è una maggiore qualità abitativa a prezzi più contenuti a discapito di case centrali vicino all’ufficio.

Il Blog Immobiliare fa emergere un’altro aspetto curioso:

“Gli italiani vogliono case più grandi. La superficie media delle abitazione compravendute aumenta in tutte le regioni rispetto al 2019, ma è nel nord che si registrano gli aumenti maggiori.”

Anche in questo caso non è da escludere che lo smart working possa avere un suo peso specifico, influenzando così i trend del settore immobiliare sulla prima casa. Inoltre sembra che il desiderio di possedere case più grandi sia dettato dal fatto che le persone passino più in tempo in casa.

Come lo smart working influenza il mercato delle case vacanze

Sembra che anche il mercato delle case vacanze abbia subito l’influenza dello smart working.

Nel 2022 molti italiani hanno intrapreso la decisione di acquistare un appartamento in una località vacanziera portando a una forte crescita di mercato.

Secondo l’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2022 di Fimaa-Confcommercio, con la collaborazione di Nomisma, nelle località turistiche la compravendita d’immobili per uso di villeggiatura è aumentata del 41% rispetto al 2020. La meta preferita è sempre il mare (+43%) seguito da montagna (+35%) e lago (+29%).

Questi dati non solo comunicano la volontà degli individui di avere sempre a disposizione un posto dove “evadere dalla routine” o passare le vacanze, ma sono in grado di dirci molto di più.

Sembra peraltro che il lavoro agile possa essere considerato un vero e proprio incentivo all’acquisto. Molte persone infatti apprezzano particolarmente lavorare in località immerse nella natura per poi svagarsi “come in vacanza” nell’orario fuori lavoro.

Questa pratica prende il nome di Holiday working e si sta dimostrando una tecnica molto efficace per aumentare la soddisfazione dei dipendenti.

Come si sta evolvendo la domanda di affitti brevi?

Come anticipato all’inizio, lo smart working è in grado d’influire molto più di quello che pensiamo sui nostri stili di vita, intaccando anche il nostro modo di passare le vacanze e i weekend fuori porta.

Infatti anche il mercato degli affitti brevi non è stato risparmiato dalle influenze del lavoro agile, vediamo come:

Grafico Airdna Booked nights - Italy 2021-2022 - Trend settore immobiliare

Airdna

Questo grafico di Airdna ci mostra le notti prenotate negli anni 2019-2020-2021 fino ad aprile 2022. Possiamo subito notare che la domanda 2022 nei soli primi mesi ha superato nettamente quella del 2020- 2021 superando a maggio quella del 2019.

Sicuramente su questo dato influisce molto la voglia degli italiani di ritornare a viaggiare. Il grafico da solo pero’ non comunica nulla sull’inferenza ha lo smart working ha avuto su queste tendenze.

È fra l’altro interessante condividere un altro dato che, se incrociato con quelli appena visualizzati può essere davvero significativo.

Come dimostrano i dati, non solo il trend degli affitti brevi è in netto aumento, ma anche il tempo di permanenza continua ad allungarsi. La durata media dei soggiorni si è allungata di circa il 15%. Secondo un’analisi svolta da Airbnb almeno la metà delle prenotazioni si è estesa a periodi che superano la settimana e addirittura il 22% riguarda i cosiddetti long-term-stay, ovvero affitti a partire da 28 giorni in su.

Non si può ignorare il fatto che anche in questo caso ci sia lo zampino dello Smart working.

Molti lavoratori infatti approfittano della possibilità di lavorare da remoto per rimanere più a lungo nelle mete prescelte, fino ad arrivare al fenomeno dei nomadi digitali, ovvero lavoratori senza una dimora fissa, che si muovono prenotando di volta in volta.

Trend del settore immobiliare e nuovi stile di lavoro: ecco come ha risposto ICS HOUSE

Anche noi di ICS HOUSESuperhost Airbnb, che lavoriamo in questo e settore da diversi anni, abbiamo riscontrato un netto aumento del tempo di permanenza delle prenotazioni.

Questa tendenza ci ha portato a rendere tutti i nostri appartamenti “a prova di lavoro” oltre che di vacanza.

Le nostre case infatti sono dotate di Wi-Fi, zone comfort dove poter lavorare, utensili per cucinare e tanti altri servizi per regalare la sensazione di “come a casa”.

Questo per agevolare chiunque volesse trascorrere più tempo fuori porta a MilanoVenezia o Napoli, avendo allo stesso tempo la possibilità di poter lavorare in smart working.

Se sei arrivato fino alla fine dell’articolo probabilmente avrai un’idea un po’ più chiara di come si sta evolvendo il settore del real estate.

Lo smart working ridimensiona non solo vari aspetti di mercato, ma anche il modo di vivere delle persone.

Non sappiamo ancora se si tratti di uno stile di “lavoro/vita” che prenderà il sopravvento fino ad affermarsi in via definitiva o se si rivelerà un trend passeggero.

Non ci resta che aspettare per scoprirlo.

Nel frattempo, se ti è venuta una voglia improvvisa di lavorare con vista sul Duomo di Milano, sentire l’odore di pizza fresca tra una call e l’altra a Napoli, o berti il vero spritz veneziano post lavoro, puoi sbirciare i nostri appartamenti quì o su Airbnb.

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